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Ascessi dentali: per quanto tempo durano?

 


Avere a che fare con un ascesso dentale è davvero un incubo: per questo conviene sapere che cosa fare per rimediare, ma anche per prevenire il problema. Abbiamo rivolto a questo proposito alcune domande agli specialisti del centro Biomedic.

Che cosa bisogna fare in presenza di un ascesso dentale?

Si può ricorrere a un antidolorifico per gestire il dolore, tenendo presente che un farmaco di questo tipo, però, non contribuisce a ridurre il gonfiore. Quindi, è necessario contattare il proprio medico curante per farsi somministrare un antibiotico per ascesso dentale, e poi rivolgersi a un dentista: così ci si può sottoporre a una radiovisiografia endorale o comunque a una panoramica che aiuta a identificare il punto in cui l’ascesso si è originato. In alcune circostanze, si può incidere l’ascesso maturo per rendere più rapida la scomparsa del dolore. Dopo che una parte dell’occlusione è stata scanalata, c’è bisogno di estrarre il dente, il cui posto sarà preso da un impianto, o di effettuare una terapia canalare. In attesa dell’intervento di un professionista, per combattere il gonfiore e il dolore si può usare il ghiaccio.

Perché si formano gli ascessi dentali?

Di norma la nostra bocca è piena di batteri, i quali con il passare del tempo danno origine alla placca, una sorta di pellicola adesiva che si forma sui denti. Gli acidi dovuti ai batteri, a maggior ragione nel caso in cui non ci si preoccupi di effettuare l’igiene orale con regolarità e in maniera adeguata, sono in grado di causare danni non solo ai denti, ma anche alle gengive: è per questo che ci si può ritrovare alle prese con le carie o con un ascesso gengivale.

Ci sono alcuni fattori di rischio a cui bisogna stare attenti?

Come detto, se non si provvede correttamente all’igiene orale è più facile per la placca depositarsi sui denti. Il fumo e il consumo di bevande alcoliche sono altri fattori di rischio, come pure un consumo consistente di bevande e alimenti zuccherati. È importante la prevenzione, il che vuol dire sottoporsi a visite di controllo con regolarità anche per usufruire di una pulizia dei denti professionale. Ci sono alcune condizioni, inoltre, che espongono al rischio di ascesso dentale: per esempio un sistema immunitario debole, come quello delle persone cardiopatiche, di chi soffre di diabete o di chi si sta sottoponendo a una chemioterapia. Anche un intervento chirurgico non riuscito in maniera perfetta può agevolare l’ingresso dei batteri in gengive o denti danneggiati.

Quanto dura un ascesso dentale?

L’ascesso dura, molto semplicemente, fino a quando non viene curato: di certo non si può aspettare che passi da solo. Inizialmente compare solo il dolore, che poi è seguito dal manifestarsi del gonfiore. A volte può succedere che a mano a mano che il gonfiore aumenta non si senta più dolore ma si avverta solo una sensazione di indolenzimento, che può coinvolgere il collo e buona parte del viso. Può succedere, poi, che il dolore sia così intenso da rendere impossibile masticare. Il pus esercita una pressione tale da indurre le mucose a generare una fistola in cui il contenuto che si è accumulato viene drenato.

Cosa succede con l’antibiotico?

Se si applica il ghiaccio e se si inizia la terapia antibiotica consigliata dal dentista o dal medico, in un paio di giorni o al massimo tre il gonfiore e il dolore si riducono per poi sparire. Attenzione, però: questo vuol dire che sono stati trattati i sintomi, ma non che l’infezione è guarita. C’è bisogno, infatti, di una cura dentale che impedisca una nuova comparsa dell’ascesso, attraverso la cura completa dell’infezione a partire dalla polpa del dente interna per arrivare alle radici.

Nel centro medico polispecialistico Biomedic i pazienti possono usufruire di prestazioni di medicina complementare e convenzionale con verifiche e controlli finalizzati a garantire la protezione della loro salute. Sono oltre 30mila i pazienti che sono stati seguiti dal centro, che può vantare più di 30 anni di esperienza e uno staff di professionisti scelti e formati in modo da assicurare ai pazienti il massimo della cordialità e dell’attenzione richieste in un contesto sanitario.

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