COS'È LA SEDAZIONE COSCIENTE?
La sedazione cosciente è una tecnica anestetica usata in campo odontoiatrico per rilassare i pazienti e consentire maggiore serenità durante gli interventi. Viene eseguita, anche grazie alla sua facilità di somministrazione, a livello ambulatoriale.
Obiettivi dell’inalazione di protossido d’azoto/ossigeno:
Come in tutti i trattamenti anestetici possono esserci alcuni svantaggi, per quanto limitati:
La sedazione cosciente è consigliata in ambito odontoiatrico ai seguenti pazienti:
La sedazione cosciente è controindicata in una serie limitata di casi:
Per una sedazione in totale sicurezza, il medico curante del paziente odontoiatrico dovrebbe essere consultato prima di somministrare la miscela di protossido d’azoto e azoto ai pazienti con malattie invalidanti o con una serie di condizioni mediche ben specifiche, come una severa malattia ostruttiva polmonare, insufficienza cardiaca congestizia, anemia mediterranea, otite acuta media, recente impianto della membrana timpanica.
La sedazione cosciente viene eseguita grazie a un apparecchio noto come sedation machine, integrata da una mascherina delle dimensioni adatte a coprire il naso del paziente senza intralciare l’accesso alla bocca. Si inizia con un flusso totale di gas che va dai 5 ai 6 litri/min che di solito è ben accettato dalla maggior parte dei pazienti. Nei bambini basta un flusso di 4 litri/min. Il flusso può essere regolato grazie a un palloncino, che pulsa leggermente mentre il paziente respira. Per evitare che il protossido d’azoto faccia effetto anche sullo staff medico, la clinica odontoiatrica deve essere attrezzata con sistemi di rimozione del gas. La concentrazione del protossido d’azoto di solito non supera il 50% in un soggetto adulto, e può essere diminuita durante i trattamenti meno invasivi (per esempio, trattamenti di conservativa) e aumentata nei trattamenti più invasivi (per esempio, estrazioni, iniezione dell’anestesia locale). Durante i trattamenti, è importante il continuo monitoraggio sia del flusso respiratorio sia dello stato di coscienza del paziente. Tuttavia se il dosaggio è troppo elevato l’odontoiatra se ne accorge subito perché il paziente non è più in grado di tenere la bocca aperta. Per avere il massimo effetto, sono sempre da applicare le tecniche dette “di approccio morbido” e una condotta sedativa durante le cure. Una volta terminata la sedazione deve essere somministrato l’ossigeno al 100% per 3-5 minuti per evitare una desaturazione dell’O2 nel sangue. Prima di venir congedato il paziente deve tornare a comportarsi e agire nella stessa maniera che aveva prima di essere sottoposto alla sedazione. Normalmente dopo venti minuti dalla fine della sedazione il paziente può tornare alla guida della propria auto.
Il protossido d’azoto è un gas incolore e con un debole sapore dolciastro. Viene utilizzato come agente analgesico/ansiolitico, grazie a diversi meccanismi d’azione. L’effetto analgesico del protossido d’azoto si manifesta con il rilascio dei peptidi oppioidei endogeni con la conseguente attivazione dei recettori oppioidi e dei recettori discendenti dell’acido Gamma-amminobutirrico tipo A (GABA-A) e la sequenza metabolica noradrenergica che modifica il processo nocicettivo a livello spinale. L’effetto ansiolitico coinvolge l’attivazione dei recettori GABA attraverso i siti leganti delle benzodiazepine1.
Il protossido d’azoto ha un rapido passaggio dagli alveoli polmonari nel sangue e rimane in semplice soluzione nel siero. È relativamente insolubile, passando velocemente verso tutti i tessuti compreso il sistema nervoso centrale. Il protossido d’azoto, nel sangue, è 34 volte più solubile dell’azoto. Viene eliminato velocemente e per il 98% tramite i polmoni. Quando viene eliminato dall’organismo alla fine del ciclo di sedazione cosciente, potrebbe provocare una desaturazione di O2. Per questo motivo alla fine dell’intervento viene somministrato ai pazienti ossigeno al 100% per un periodo di tempo di 3-5 minuti. Il protossido d’azoto ha il vantaggio di essere scambiato molto rapidamente fra le cellule e il sangue, permettendo sia un rapido inizio della sedazione sia un rapido recupero delle condizioni normali alla fine dell’intervento.
Obiettivi dell’inalazione di protossido d’azoto/ossigeno:
- ridurre o eliminare l’ansia;
- ridurre i movimenti o le reazioni contrastanti i trattamenti odontoiatrici;
- aumentare sia la comunicazione che la cooperazione del paziente;
- aumentare la soglia del dolore;
- aumentare la tolleranza agli appuntamenti lunghi;
- riequilibrare i parametri cardiocircolatori alterati dallo stress e prevenire le emergenze;
- aiutare i trattamenti dei pazienti mentalmente/fisicamente disabili
- ridurre i riflessi del vomito;
- potenziare l’effetto di altri sedativi.
Come in tutti i trattamenti anestetici possono esserci alcuni svantaggi, per quanto limitati:
- potenza sedativa limitata;
- per la perfetta riuscita della sedazione è indispensabile associare tecniche psicologiche;
- interferenza della mascherina nasale con il gruppo frontale del mascellare superiore;
- il paziente deve essere in grado di respirare attraverso il naso;
- rischi di inquinamento da protossido d’azoto con potenziali danni all’equipe odontoiatrica.
La sedazione cosciente è consigliata in ambito odontoiatrico ai seguenti pazienti:
- spaventati, ansiosi o turbolenti;
- che hanno difficoltà a tenere aperta la bocca;
- per i quali non è possibile ottenere una profonda anestesia locale;
- bambini non cooperanti che necessitano di cure dentali;
- a rischio di emergenze: per esempio, epilettici, ipertesi, cardiopatici, asmatici ecc.
La sedazione cosciente è controindicata in una serie limitata di casi:
- naso chiuso;
- primo trimestre di gravidanza;
- gravi malattie psichiatriche;
- pazienti sicuramente odontofobici;
- alcune gravi malattie croniche ostruttive polmonari.
Per una sedazione in totale sicurezza, il medico curante del paziente odontoiatrico dovrebbe essere consultato prima di somministrare la miscela di protossido d’azoto e azoto ai pazienti con malattie invalidanti o con una serie di condizioni mediche ben specifiche, come una severa malattia ostruttiva polmonare, insufficienza cardiaca congestizia, anemia mediterranea, otite acuta media, recente impianto della membrana timpanica.
Come funziona la sedazione cosciente?
La sedazione cosciente viene eseguita grazie a un apparecchio noto come sedation machine, integrata da una mascherina delle dimensioni adatte a coprire il naso del paziente senza intralciare l’accesso alla bocca. Si inizia con un flusso totale di gas che va dai 5 ai 6 litri/min che di solito è ben accettato dalla maggior parte dei pazienti. Nei bambini basta un flusso di 4 litri/min. Il flusso può essere regolato grazie a un palloncino, che pulsa leggermente mentre il paziente respira. Per evitare che il protossido d’azoto faccia effetto anche sullo staff medico, la clinica odontoiatrica deve essere attrezzata con sistemi di rimozione del gas. La concentrazione del protossido d’azoto di solito non supera il 50% in un soggetto adulto, e può essere diminuita durante i trattamenti meno invasivi (per esempio, trattamenti di conservativa) e aumentata nei trattamenti più invasivi (per esempio, estrazioni, iniezione dell’anestesia locale). Durante i trattamenti, è importante il continuo monitoraggio sia del flusso respiratorio sia dello stato di coscienza del paziente. Tuttavia se il dosaggio è troppo elevato l’odontoiatra se ne accorge subito perché il paziente non è più in grado di tenere la bocca aperta. Per avere il massimo effetto, sono sempre da applicare le tecniche dette “di approccio morbido” e una condotta sedativa durante le cure. Una volta terminata la sedazione deve essere somministrato l’ossigeno al 100% per 3-5 minuti per evitare una desaturazione dell’O2 nel sangue. Prima di venir congedato il paziente deve tornare a comportarsi e agire nella stessa maniera che aveva prima di essere sottoposto alla sedazione. Normalmente dopo venti minuti dalla fine della sedazione il paziente può tornare alla guida della propria auto.
Cos’è il protossido d’azoto?
Il protossido d’azoto è un gas incolore e con un debole sapore dolciastro. Viene utilizzato come agente analgesico/ansiolitico, grazie a diversi meccanismi d’azione. L’effetto analgesico del protossido d’azoto si manifesta con il rilascio dei peptidi oppioidei endogeni con la conseguente attivazione dei recettori oppioidi e dei recettori discendenti dell’acido Gamma-amminobutirrico tipo A (GABA-A) e la sequenza metabolica noradrenergica che modifica il processo nocicettivo a livello spinale. L’effetto ansiolitico coinvolge l’attivazione dei recettori GABA attraverso i siti leganti delle benzodiazepine1.
Il protossido d’azoto ha un rapido passaggio dagli alveoli polmonari nel sangue e rimane in semplice soluzione nel siero. È relativamente insolubile, passando velocemente verso tutti i tessuti compreso il sistema nervoso centrale. Il protossido d’azoto, nel sangue, è 34 volte più solubile dell’azoto. Viene eliminato velocemente e per il 98% tramite i polmoni. Quando viene eliminato dall’organismo alla fine del ciclo di sedazione cosciente, potrebbe provocare una desaturazione di O2. Per questo motivo alla fine dell’intervento viene somministrato ai pazienti ossigeno al 100% per un periodo di tempo di 3-5 minuti. Il protossido d’azoto ha il vantaggio di essere scambiato molto rapidamente fra le cellule e il sangue, permettendo sia un rapido inizio della sedazione sia un rapido recupero delle condizioni normali alla fine dell’intervento.
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